La qualità della carne

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La carne di bovino è una tra le più consumate nel nostro paese.  

Se un eccessivo consumo di carne di bovino, soprattutto di quella di bassa qualità costituisce una minaccia per la nostra salute bisogna ricordare che una dieta equilibrata comprendente alimenti sia di origine vegetale sia di origine animale favorisce una crescita armonica.

La carne è fonte di nutrimenti preziosi in particolare di proteine grassi e acqua.

Purtroppo per offrire carne a basso costo l’allevamento industriale non favorisce gli equilibri naturali che un tempo venivano rispettati, creando notevoli danni alla salute degli animali dell’ambiente e di riflesso alla nostra salute.

La selezione genetica

La massiccia selezione genetica, per ottenere razze sempre più forti e produttive, a scapito della biodiversità (ved. articolo sulle razze autoctone), la concentrazione di capi ammassati in spazi limitati,  spesso al chiuso e privi di erba e di terreni soffici, ma costretti in superfici cementizie e grigliati, provoca agli animali  condizioni di forte stress e sono causa dell’insorgere di malattie.

L’alimentazione

Tutto questo viene favorito da una alimentazione forzata e innaturale, costituita da mangimi spesso importati e concentrati appositamente per indurre un veloce aumento del peso corporeo dei bovini.


Nonostante sia ormai comprovato che animali che hanno avuto la possibilità di muoversi liberamente, producono carne di migliore qualità, si preferisce immobilizzarli in modo che ingrassino velocemente, allo scopo di ottenere risultati economici più consistenti.

Per tornare a mangiare cibi sicuri e sani che abbiano un alto valore nutritivo, invece che semplicemente saziare,  dobbiamo tornare a domandarci quanto valgono gli alimenti che stiamo per consumare invece di quanto costano.

Tuttavia per capire il valore della carne che mangiamo, occorre conoscere le tecniche di produzione,  i  terreni sui quali crescono gli animali, i prodotti di cui si nutrono, la filosofia di lavoro e il loro ciclo di vita.


Come abbiamo già detto, la qualità della carne le sue proprietà nutrizionali dipendono  dall’alimentazione dell’animale,  ma ancor dai loro ritmi di vita.

I ritmi di vita

Gli allevatori più sensibili si sono accorti che permettere agli animali di espletare le esigenze di specie e rispettare i loro ritmi naturali sono fattori  fondamentali.

Tutto questo  perché se l’animale vive bene all’interno di uno spazio adeguato, se  viene alimentato in modo equilibrato,  se non soffre di stress e paura, di conseguenza  si ammala più difficilmente e non si rende necessario  intervenire con antibiotici.

Paddok e stalle

Deve vivere e crescere a ritmi naturali in ampi paddock, in stalle dai soffitti molto alti, in ambienti dunque ben areati  e luminosi con grandi abbeveratoti e con la  possibilità di uscire liberamente all’aperto; il pavimento deve contenere paglia soffice che permetta all’animale di stendersi senza respirare l’ammoniaca prodotta dai reflui.

La stalla deve contenere dei ventilatori per abbassare la temperatura nelle stati torride dove in certi luoghi si raggiungono anche i 45 gradi ed evitare quindi condizioni di stress agli animali.

Tutti questi accorgimenti, volti  al benessere animale sono senza dubbio onerosi in termini di investimento, di  risorse, di  tempo e fatica ma sono indispensabili affinché si ottenga una carne di qualità qualunque sia la sua razza.

È importante che il consumatore capisca di avere il voto più potente in tutto questo perché  grazie alle sue scelte è in grado di indirizzare la produzione.

Se continuiamo con questo modello alimentare con questo sistema alimentare criminale che distrugge la biodiversità in virtù del fatto che bisogna privilegiare razze forti, più produttive,  perché si pensa solo al profitto e mai alla salute e alla natura, consegneremo le future generazioni un patrimonio genetico molto molto povero.


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Adriano Miniero

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